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Veicoli e automezzi d’epoca e storici: la normativa in fase di revisione

revisione veicoli d'epoca

Quando si parla di veicoli storici o automezzi d’epoca è importante prima di tutto fare chiarezza sui termini, in modo da capire a quale categoria ci rivolgiamo e quindi quale è la normativa di riferimento, a proposito di revisione e non solo.
Il codice della strada parla di questo tipo di veicoli all’articolo 60 e distingue tra:

  • veicoli d’epoca ovvero i motoveicoli e gli autoveicoli cancellati dal P.R.A.
  • motoveicoli e gli autoveicoli di interesse storico e collezionistico.

La differenza sostanziale tra le due tipologie è che la seconda ha il diritto di circolare liberamente (seppur con precise limitazioni e regole che di volta in volta differiscono anche per ogni comune).

In ogni caso un’auto che ha più di 20 anni non è da considerarsi automaticamente un automezzo d’epoca o un veicolo di interesse storico. Vediamo perché.

Auto e moto di interesse storico: cosa sono

Sono formalmente definiti motoveicoli e autoveicoli di interesse storico e collezionistico, sono normati nel codice della strada (art. 60) e con le norme specifiche del Regolamento applicativo (art. 215).

Rientrano in questa categoria tutti i veicoli che sono inseriti in alcuni registri ufficiali, ovvero: Registri ASI (Automotoclub Storico Italiano); Registro Storico Lancia; Registro Fiat italiano; Registro italiano Alfa Romeo. Per i motoveicoli, invece, esiste il solo Registro FMI (Federazione Motociclistica Italiana).

Per essere regolarmente iscritti nei registri è necessario innanzitutto che il veicolo sia stato immatricolato da almeno 20 anni. Deve inoltre rispettare altri requisiti necessari ed elencati nel Regolamento volti sia a stabilirne la storicità (come la conservazione di tutte “le caratteristiche originarie di fabbricazione, salvo le eventuali modifiche imposte per la circolazione dalle norme stabilite al comma 5.”) che a sancirne la sicurezza in termini di circolazione (“Le caratteristiche tecniche devono comprendere almeno tutte quelle necessarie per la verifica di idoneità alla circolazione del motoveicolo o dell’autoveicolo ai sensi dei commi 5 e 6.”)

Cosa prevede la normativa in fase di revisione per i veicoli di interesse storico e collezionistico

I veicoli storici sono sottoposti alla stessa normativa del parco auto circolante normalmente: la cadenza della revisione è biennale, secondo il consueto calendario.

I veicoli iscritti nell’elenco nazionale e negli appositi registri dei quali il proprietario sia in possesso dell’apposita documentazione e/o sulla carta di circolazione è riportata la voce “veicolo storico” devono però fare attenzione a dove eseguire la revisione.

Infatti tutti i veicoli di interesse storico e collezionistico costruiti prima del 1° Gennaio 1960 devono fare la revisione esclusivamente negli Uffici Motorizzazione Civile (UMC). I motoveicoli e gli autoveicoli con data di costruzione successiva possono invece effettuare la revisione presso i centri privati.

I registri, attraverso i propri club o i propri esaminatori regionali, possono presentare ai competenti Uffici della Motorizzazione Civile, richiesta per fare in modo che le operazioni di revisione dei veicoli possano essere effettuate in alcune officine private.

Veicoli e automezzi d’epoca: la definizione del codice della strada

Nell’articolo 60 del Codice della Strada sono spiegati i requisiti delle macchine d’epoca. Vi è scritto che “Rientrano nella categoria dei veicoli d’epoca i motoveicoli e gli autoveicoli cancellati dal P.R.A.”. Questi mezzi sono infatti destinati alla conservazione nei musei o in collezioni private e non hanno i requisiti adatti alla circolazione e sono inoltre “iscritti in apposito elenco presso il Centro Storico del Dipartimento per i trasporti terrestri.
Possono però circolare, previa autorizzazione del competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri, “soltanto in occasione di apposite manifestazioni o raduni autorizzati, limitatamente all’ambito della località e degli itinerari di svolgimento delle manifestazioni o raduni”.

È prevista la revisione per le macchine d’epoca?

Non essendo veicoli destinati alla circolazione, se non in caso di manifestazioni e previa autorizzazione, esiste soltanto l’obbligatorietà di un controllo ogni 5 anni, che può essere fatto solo ed esclusivamente alla Motorizzazione Civile o da enti da lei preposti. Il controllo è necessario per mantenere l’iscrizione al registro ASI.

 

Articolo aggiornato il 24 aprile 2020


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